Che singolare serata è stata quella di ieri, sembrava iniziata come una delle solite sere “Ragazzi mi raccomando ci troviamo alle nove e mezza al Ruveji” (per chi non lo sapesse è una zona di Volpiano, una sorta di crocicchio che utilizziamo come base di ritrovo). Puntualmente alle dieci e zero-zero nessuno a parte me e Prost. Prost è quello che si potrebbe definire ad hoc “l’amico d’infanzia”, ci conosciamo da quando avevamo zero anni vista l’amicizia dei nostri genitori, ci siam persi di vista e poi ritrovati. Lui ovviamente non si chiama Prost ma Mauro, però per distinguerlo dall’altro individuo di cui poco narrerò lo si è chiamato Prost. L’altro che è arrivato è invece Mara, anche lui chiamato Mauro ma Mara di convenienza, oppure nelle varie accezioni “Mario”, “Mària” e così discorrendo.
Questo nostro trio la scorsa notte si è lanciato in considerazioni così lontane dall’esser metafisiche che poi alla fine metafisiche lo sono risultate lo stesso, insomma una tipica serata pseudointellettuale mascherata da considerazioni truci ed il solito sforzarsi a sbagliare le coniugazioni verbali per vedere come avrebbe reagito la gente ad un “tu vuoi palato?” oppure ancora “io se lo sapevo non ci avevo andato in quel posto!”.
Non si sa bene come ci siam ritrovati assieme al resto della congrega in una sorta di caffè all’aperto, peccato che tirasse una bisa (=vento) da atterrire anche Messner, tuttavia è proprio lì nel freddo che sono maturati i discorsi che han intrattenuto la nostra allegra serata. Dopo aver dato manforte ad un pulmista che causa degli idioti divietosostanti si è visto il suo arancionemezzo inchiodato, davanti alle nostre saporite bevande abbiam riscoperto, dai racconti di Mara, il valore della genuinità.
Cavolo appare così scontato e forse ce ne scordiamo, in effetti il socio Mara aveva proprio ragione ed il suo recente viaggio in Polonia deve avergli aperto gli occhi su questa cosa: qui siam pieni di persone che in un modo o nell’altro indossano le loro belle finte maschere e tirano avanti senza aver il coraggio di dire chi sono, che diamine!
Ecco allora osservare il sostenuto che ti fa il dandy del quadrilatero ostentando una cultura elitaria fatta di gruppi musicali sfigati e letture pseudoimpegnate che fa figo ricordare!
Eccoti quelli che in barba ai 5 euro (signori 5 EURO!) di un cavolo di aperitivo, pensano sia assolutamente cool prenderne almeno cinque in una normale serata del loro fine settimana per poi considerare sempre molto trendy il fatto che i suddetti aperitivi vengano consumati in piedi in mezzo alla strada!
E poi quelle che sono capaci di star mezz’ora a parlarti del fatto che pensano di cambiare taglio dei capelli
Oppure quelli che si arrovellano per cercare di essere “in” ogni sera, che se non vai in disco no sei cool!
Insomma un bel crogiuolo di assurdità agli occhi di chi alla fine ricerca solo quelle due o tre persone in grado di ridere per due cazzate messe in croce senza dover perforza fare i sostenuti in un ruolo che non gli si addice.
La gente sono strani alla fine ma ringrazio il fatto che poidopo, alle due di notte, mi arrivino SMS come “Ho mangiato una decina di dolcetti alla nutella, che sensazione strana… sonno o coma diabetico?” con conseguente liberatoria ode alle patatine al formaggio Dixie, perchè alla fine forse forse certe cose è giusto che stiano al loro posto.
Quindi le dixie nella mia bocca!