Quanto può costare?
Un etto di soddisfazione, un piccolo assaggio che ti lasci anche solo per un istante un briciolo di retrogusto stuzzicante in grado di predisporti alla portata successiva, quando magari poi nemmeno esiste, quella portata.
Un kilo di fiducia, una dose sufficiente a farti il carico necessario per affrontare una lunga carestia, o semplicemente in grado di lasciarti lì, ebbro della tua scorpacciata, a non pensare a niente se non al fatto che vale la pena.
Due porzioni di concretezza, per rendere per una volta scontata ma non troppo una realtà che puntualmente ti sfugge e si va a nascondere nei mille rimandi a mille punti interrogativi, puntini di sospensione, uffici che rimandano ad uffici che si auto rimandano in un assurdo moto perpetuo.
Un sacchetto di tranquillità, da tenere sempre sotto il tuo cuscino quando dormi, da farti fare bei sogni mentre cerchi su di te una pelle che non c’è, da evitarti i contorcimenti di stomaco e le angosce legate a tempi-scadenze-impellenze, dove tutto scivola velocemente e tu sei fermo.
Una rotella di liquirizia, da srotolare e sentire l’effetto tachicardico che ti da mangiarla, avere quella piccola accelerazione perchè tu vuoi darla, perchè per una volta vuoi avere tu il controllo.
Un grammo di speranza, per aggrapparti ancora una volta con le unghie e coi denti a tutto, per ricordarti che tutto ciò per cui stai lottando è ciò che ti rende realmente te stesso,
è ciò che ti rende vivo.
Quanto costa?