L’Isola

Il termine più pertinente per descrivere come sono arrivato a questo libro è sicuramente “inciampato”. Ormai assuefatto dall’immediatezza di lettura del mio ebook reader, mi sono fermato per puro caso su un autore che, ammetto, non conoscevo. Poche righe dell’incipit de “L’Isola” sono però bastate per catturare la mia attenzione e la mia curiosità. Niente da fare, la curiosità mi fregherà sempre forever ad ever.

Will Farnaby è il protagonista di una storia che è anche una grandissima utopia: l’isola di Pala, i suoi abitanti, la loro vita e, sopratutto, il loro modo di vivere la vita che rapisce tanto questo giornalista avvelenato dai tempi moderni quanto il lettore trascinato, con lui, a fondo nella scoperta. “L’Isola”, lo dico subito, mi è piaciuto perchè è uno di quei libri che fin da subito inizia a fare a pugni con la mia voracità quasi bulimica nel volermi ingozzare di frasi, parole, concetti. Come avessi una fiamma che deve bruciare tutto e subito nella trama e nella storia. Ecco, no. Proprio no.

Il libro di Huxley ti dice take your time, prenditi il tuo tempo e assimila quel che ti sto raccontando, fallo tuo se credi, ma non fagocitarlo e basta. Fatti due domande insomma. Che poi è lo stesso principio con cui gentilmente Farnaby viene portato dal suo naufragio a scoprire un’isola lontana dai ritmi accelerati del capitalismo, dalla produzione sfrenata e dalle esigenze incellofanate del consumismo e dal giudizio morale del più bieco integralismo religioso.

Pala propone un modo rivoluzionario di intendere non solo l’organizzazione sociale alla sua radice, ma il vero e proprio modello di vita che pone al suo centro l’uomo, l’individuo e i suoi reali bisogni e necessità, non quelli che vengono calati dall’alto come valori e principi individuali, specchio invece di un desiderio generato dal globalizzato imperat “mors tua vita mea”.

Per concludere, “L’Isola” più che un libro è un viaggio. Un viaggio in una dimensione che unisce utopia e fantasia, un viaggio che in ogni caso è bello e gratificante fare.

Lasciato solo, Will sedette sotto il ventilatore applicato al soffitto e continuò a leggere gli Appunti sul bene e sul male.
Non possiamo liberarci con la ragione della nostra fondamentale irrazionalità. Possiamo soltanto imparare l’arte di essere irrazionali in modo ragionevole.
A Pala, dopo tre generazioni di riforma, non esiste nulla di simile a greggi di pecore, né esistono Buoni Pastori che tosano e castrano; non vi sono mandrie di bovini e di porci né mandriani patentati, monarchi o militari, capitalisti o rivoluzionari, per marchiare, richiudere nei recinti e macellare. Esistono soltanto associazioni volontarie di uomini e donne incamminati sulla via della piena umanità. Motivi musicali o sassolini, processi o oggetti concreti? “Motivi musicali” rispondono il buddismo e la scienza moderna. “Sassolini” dicono i filosofi classici dell’Occidente. Il buddismo e la scienza moderna pensano al mondo in termini musicali. L’immagine che viene alla mente leggendo i filosofi dell’Occidente è quella di un mosaico bizantino, rigido, simmetrico, composta da milioni di tessere e saldamente cementato alle pareti di una basilica senza finestre.

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